Nato a Mendrisio, si diploma alla Scuola politecnica federale di Zurigo nel 1957.

Dopo aver lavorato negli studi di Peppo Brivio e di Rino Tami, apre un proprio studio a Locarno nel 1958. Dal I962 al 1968 lavora in associazione con Livio Vacchini e dal 1975 con Bruno Jenni. Parallelamente alla professione di architetto inizia un’intensa attività didattica: e visiting professor alla Scuola politecnica federale di Zurigo (1973/I975), alla Scuola di architettura dell'Università di Ginevra (1981), e alla Scuola politecnica federale di Losanna(1980/1982 e 1984/1985), dove diventa professore ordinario nel 1985.

Si dedica anche all’attività politica in Ticino e all'estero. È membro della Commissione cantonale delle bellezze naturali dal 1962 al 1974, e dirige la Commissione urbanistica della città di Salisburgo dal 1986 al 1988. Vincitore di numerosi concorsi, riceve nel 1993 il premio Prince of Wales dell’Università di Harvard per il suo lavoro nel comune di Monte Carasso. Dal 1994 è membro dell’Akademie der Kunste di Berlino.

Dopo aver realizzato alcune case di chiara derivazione wrightiana, Snozzi sviluppa con Livio Vacchini una ricerca progettuale in cui si mescolano gli interessi per diversi filoni del movimento moderno. La casa Snider (1965/1966), costruita nel piccolo paese di Verscio vicino a Locarno, offre a Snozzi una prima occasione per affermare il suo interesse per l’analisi formale delle strutture urbane; interesse stimolato in particolare dalla lettura dei testi di Aldo Rossi, Vittorio Gregotti e Giorgio Grassi. Da allora l’analisi critica del sito, della sua formazione storica e della sua morfologia, appaiono fondamentali per motivare le scelte insediative.

Nel privilegiare le relazioni tra l’oggetto architettonico e il contesto, Snozzi intende dare alla sua azione di architetto una dimensione risolutamente politica, che emerge con chiarezza in una sequenza di progetti elaborati all’inizio degli anni settanta sullo slancio di stimolanti esperienze collettive, svolte in particolare con Mario Botta (concorso per il Politecnico di Losanna, 1970; concorso per il centro direzionale di Perugia, I97I).

Con estremo rigore Snozzi si propone di superare la soglia che separa convenzionalmente i campi disciplinari dell’urbanistica e dell’architettura, e quindi di criticare le scelte di localizzazione fissate nei piani regolatori nei bandi di concorso.

Il progetto per un Porto e una casa d’appartamenti a Brissago (1972) illustra esemplarmente questo metodo: nel proporre una struttura lineare costruita lungo la riva, Snozzi reinterpreta principi morfologici e tipologici presenti nel tessuto storico del vecchio borgo. Il progetto di concorso per la stazione di Zurigo, elaborato nel 1978 in associazione con Mario Botta, nasce invece dall’intenzione di riconnettere due quartieri urbani separati dalla fascia dei binari: l’uscita dai limiti dell’area di concorso diventa effettivamente la condizione per insediare un grande edificio a ponte sopra i binari.

Nello stesso periodo Snozzi realizza alcune piccole case unifamiliari, che dimostrano l’attenzione primaria alla qualità contestuale dell’intervento. In un terreno molto scosceso sopra Locarno, la casa Kalmann (1974/1976) appare come un edificio/manifesto nel modo in cui l’esperienza del percorso di avvicinamento e l'inquadratura precisa delle vedute determinano la soluzione architettonica. L’uso di un linguaggio architettonico scarno ed essenziale risponde infatti alla volontà di accentuare al massimo la tensione critica tra architettura e natura, tra linea retta “geometrica” e linea curva “organica”.

Questa ricerca della massima economia di mezzi, sia formali che costruttivi, per raggiungere il massima effetto, diventa da allora uno dei segni distintivi del lavoro di Snozzi.

Anche l’attenzione per la qualità della promenade architecturale, di chiara matrice lecorbusieriana, rappresenta una costante nella metodologia di Snozzi: spesso la soluzione insediativa nasce da una strategia di scomposizione del programma, per collocare più edifici nei luoghi sensibili del terreno, collegandoli con un nuovo sistema di percorsi che valorizzano la condizione orografica. Cosi avviene nel piccolo paese di Monte Carasso, vicino a Bellinzona, dove Snozzi vede riconosciuti i propri sforzi e impegni in favore di una riforma radicale della pianificazione urbanistica. Alla fine degli anni settanta la definizione di un progetto globale di riqualificazione dell'area centrale del paese consente infatti di avviare un processo di realizzazioni edilizie a tappe, organizzate intorno a un antico convento ristrutturato come scuola e centro delle attività pubbliche. In questo singolare laboratorio di un nuovo modo di concepire le relazioni tra urbanistica e architettura, anche se a una scala molto ridotta, la realizzazione dei diversi edifici pubblici e privati viene pensata come una continua verifica e trasformazione delle ipotesi originarie del piano.

L'attenzione di Snozzi per il valore rappresentativo dell’architettura si rivela successivamente in una serie di importanti progetti di concorso, in particolare per il i Museo di architettura di Rotterdam (1988) e per il nuovo parlamento di Vaduz (1987/1990), progetti in cui Snozzi associa per la prima volta la riduzione dei mezzi architettonici con una volontà di aulicità espressa nella forte caratterizzazione scultorea dell’edificio. Nel progetto per l’area Sulzer a Winterthur (1992), affronta invece in modo decisamente innovativo la tematica (centrale nel dibattito urbanistico degli anni ottanta e novanta) della riurbanizzazione delle aree industriali, raggruppando in un unico edificio tutte le funzioni del programma, organizzate verticalmente.

OPERE PRINCIPALI SUCCESSIVE DAL 1992 AL 2003 (stralcio tratto dall'indice cronologico delle opere in “Peter Disch, Luigi Snozzi l'opera completa”).

  • 1993 Sistemazione del centro di Rekem (Belgio)
  • Ospedale, Sully/Montreux
  • 1993-1997 Case Giannini/Salzborn, Cureglia
  • 1993-2002 Complesso abitativo Stoa, Maastricht (Olanda)
  • 1995 Edificio amministrativo Pforzheim (Germania)
  • Edificazione abitativa isola KNSM, Amsterdam (Olanda) - concorso
  • Edificio amministrativo Pariser Platz, Berlino (Germania) – concorso
  • Fondachhof, Salisburgo (Austria) – concorso
  • Biennale di Venezia, contributo ufficiale della Svizzera
  • 1996 Museo “Alter Hafen”, Würzburg (Germania) – concorso
  • 1997 Museo “Würth”, Schwäbisch (Germania) – concorso
  • Stazione alpina “Längflue”, Saas Fee – concorso
  • Ampliamento dell'università di Friburgo – concorso
  • “Neues bauen am horn”, Weimar (Germania)
  • 1998 Cimitero, Zugo – concorso
  • Sistemazione “Markplatz”, Sursee
  • Sistemazione centro del teatro, Groningen (Olanda)
  • 1999 Galleria d'arte Nisple, Appenzello
  • Sistemazione del centro di Rosà (com M. Muttin)
  • 1999-2002 Edificio amministrativo e residenziale con piazza, Sursee
  • 2000 Ponte Parodi, Genova (Italia) – concorso
  • 2000-2004 Casa Gobbi, Tegna, Ponte Brolla
  • 2001 Piazza del vilaggio e casa comunale, Baltscheder
  • “Delta metropoli” (Olanda) – studio
  • Ampliamento casa Giannini, Cureglia
  • Padiglione “Pinocchio”, EXPO 02 Neauchatel (con S. Snozzi e G. Groisman)
  • Sistemazione centro storico di Pianezza (con M. Muttin)
  • Ristrutturazione centro di Rosà, prima fase (con M. Muttin)
  • Ampliamento della città di Victoria (Argentina) (con S. Decker)
  • “Metro Polis”, proposta per Delta Metropoli (Olanda)
  • Parco degli amici di Pinocchio, Collodi (con S. Snozzi e G. Groisman)
  • 2002 Workshop Via Montereale, Pordenone (Italia)
  • Quartiere res./com. S. Eurosia, Parma
  • Nuovo municipio, Villanuova (Italia)
  • 2003 Centro polifunzionale, Vittorio Veneto – concorso
  • Nuova stazione A.V. Napoli-Afragola – concorso
  • Cittadella dello sport, Padova (Italia) -concorso
  • Ristrutturazione ponte San Nicolò, Padova (Con M. Muttin)
  • 2003-2004 Ampliamento scuola elementare e sala concerti, Monte Carasso
  • 2004 Parco dei Colli Euganei, Padova (con M. Muttin)

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