La mamma che lava i piatti a mano è ormai un ricordo scolpito nella memoria di coloro che appartengono alla mia generazione. La mamma, valutata con occhio esperto l’entità delle stoviglie da lavare, versava nel lavello l’acqua strettamente necessaria miscelata ad una temperatura sopportabile per le delicate mani. Aggiungeva, sempre in misura proporzionata, la dose del detersivo e lo scioglieva mulinando le dita. Di seguito il risciacquo essenziale e l’asciugatura finale.

Oggi, in aiuto alle faccende domestiche, c’è la lavastoviglie. Anch’io, come tanti, in occasione del rifacimento della cucina ho affrontato, spalleggiato da mia moglie, la questione lavastoviglie. Quando il venditore propone le marche e le funzioni di questo elettrodomestico, assume solitamente un tono solenne e, dopo l’illustrazione dei modelli e relativi prezzi, il suo consiglio è così categorico da non ammettere repliche: ci vuole la lavastoviglie A+ perché consuma meno energia e meno acqua, sceglierla è un segno di civiltà!

Giunti sin lì 200 € in più non cambiano la vita, è meglio essere considerati civili. Così tutti noi, o quasi, ci ritroviamo in casa la lavastoviglie A+. Ricordando però il rito delle nostre mamme una domanda è lecita: ma come fa questa macchina sapere quanta acqua serve se non sa quanti piatti deve lavare? E poi la quantità di detersivo è sempre la stessa, ovvero la solita pastiglia compressa in un piccolo contenitore di plastica! Miracoli della tecnologia ma che importa, mia moglie è contenta ed abbiamo dato prova di grande civiltà.

Ma dopo qualche mese i piatti non sono più brillanti ed improvvisamente la lavastoviglie non funziona più. Scatta il piano garanzia. Il tecnico, depositario di verità assoluta e titolare dell’esclusivo intervento arriva, previo appuntamento, a verificare l’accaduto. Alla presenza dei familiari “l’ammalato” viene smontato dalle chirurgiche mani e, poco dopo, ecco la sentenza:

Signora – esclama rivolto verso mia moglie- il filtro è intasato al punto da doverlo sostituire!
Ma - replica l’interessata- sono solo pochi mesi che la uso!
Scusi- controbatte il tecnico- ma lei i piatti li risciacqua prima di metterli nella lavastoviglie?
No - risponde sbigottita mia moglie – è una A+....
Ecco il motivo –esclama raggiante il tecnico- signora, i piatti li deve sgrassare e risciacquare prima di metterli nella lavastoviglie!

Crolla improvvisamente il sogno di appartenere alla civiltà mentre si avvera quello di appartenere agli ingenui creduloni, basterebbe ricordare che l’energia non si consuma ma si trasforma e per lavare una determinata quantità di piatti ci vuole la giusta quantità di energia, se ne usi di più la sprechi, se ne usi di meno i piatti restano sporchi e il marchingegno, la cui costruzione ha richiesto altra energia, s’inceppa. Nel mio caso, nessun risparmio né di acqua né di energia e tanto meno di denaro visto che, al maggior costo iniziale, si sono aggiunti anche i 180 € pagati per l’intervento del “primario”.
Vuoi vedere che le nostre mamme erano A+++ e noi non ce ne siamo mai accorti?


Arnelio Giovanni Bortoluzzi