Diciamo la verità: se oggi Belluno rimane provincia lo deve all'estensione del territorio gran parte del quale, i metri quadrati determinanti, sono ancora intrisi del sangue di coloro che durante la prima grande guerra ne hanno difeso i confini e di coloro che nella seconda l'hanno reso libero.

Il territorio, e non la politica delle promesse, dei proclami e delle retromarce, ci consente oggi di sentirci ancora uniti. Verso questo territorio, che ha costruito in silenzio la nostra identità, dobbiamo porre più attenzione perché garante del futuro viste le sue potenzialità in materia, soprattutto, di paesaggio e di turismo. Ma la provincia istituzionale, al pari di tutte le altre, rimane comunque appesa agli umori di una manovra finanziaria, poco importa se imposta o spontanea.

Necessita quindi un grande progetto che vada oltre i labili e precari paletti istituzionali. Questo progetto è l'identità bellunese da costruire, ognuno per la propria parte, a partire dal territorio che, a fronte di grandi obbiettivi da centrare entro gli amati confini, consigli a noi ed agli amministratori di turno di tralasciare orticelli e campanili riservandoli per le feste paesane e le tradizioni locali. Non si guardi alle provincie autonome solo in forma di “invidia fiscale” ma anche e soprattutto alla capacità di ...far squadra.

Forse non basterà per arginare lo tsunami della globalizzazione che ci sta travolgendo, ma intanto, caro e vecchio territorio, ...non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male.

Arnelio Giovanni Bortoluzzi